Terapia di coppia Torino: come raggiungere il benessere psicologico.

“Ci misero un po’ per capirsi perché a volte non basta parlarsi per capirsi….”P.Mastrocola

natali-psicologa-torinoIl percorso di coppia si presenta come una consulenza e/o un percorso di terapia breve per la soluzione dei problemi del presente della coppia quali: frequenti litigi e problemi di comunicazione, problemi sessuali di entrambi, situazioni di stallo ed incomprensioni, difficoltà nei rapporti con la famiglia di origine del partner o propria, tradimenti.

Il modello di riferimento è quello sistemico-relazionale.

Uno degli ostacoli che i pazienti mi riportano all’inizio della terapia consiste nella difficoltà che hanno avuto a convincere il partner per paura. Ciò, però, alla fine del percorso, si tramuta, da parte di entrambi, in gioia per esserci riusciti.
L’esperienza mi ha insegnato che il più reticente, solitamente, è quello che fornisce il maggior contributo al lavoro terapeutico.

Considerate sempre che:

  • Chi si reca dallo psicologo NON È MATTO. Ha solo capito che ha un problema che solo uno psicologo può risolvere.
  • Non è mai colpa tua o sua e non esistono colpe. Molto semplicemente è la vostra relazione ad avere delle difficoltà.

È utile intraprendere una terapia di coppia quando:

  • siete in una situazione di stallo (avete l’impressione che le cose non cambino e non si vada da nessuna parte );
  • avete problemi di comunicazione;
  • uno di voi due sta male: attacchi di panico, paure che prima non aveva, insonnia persistente, molto nervosismo….
  • siete in conflitto da molto tempo e non riuscite a risolverlo;
  • uno dei due o entrambi ha problemi sessuali;
  • i suoceri o i propri genitori sono un po’ troppo presenti o disponibili.

La soluzione non è poi così difficile come sembra. La troveremo insieme incirca 15-20 sedute a cadenza quindicinale (valori indicativi) e l’obiettivo finale consisterà nel risolvere il problema o il conflitto presentato, cambiando le vostre dinamiche di coppia.

É anche possibile che ad un certo punto uno dei due decida di effettuare un percorso personale individuale.

Terapia individuale

“Per le coppie dello stesso sesso?” Perché? Che differenza c’è?

Ormai sono passati una quindicina d’ anni da quando per la prima volta si presentò nel mio studio una coppia di donne omosessuali per chiedermi aiuto. Per fortuna da allora molto è cambiato in Italia a livello sociale e legislativo, anche se, come disse Massimo D’Azeglio:

“Fatta l’Italia ora bisogna fare gli italiani”.

Le ricerche evidenziano come non esista una netta differenziazione di ruoli e gli stessi omosessuali rifiutano questo schema che, ahimè, è ancora uno degli stereotipi imperanti.

Le coppie omosessuali possono avere un periodo di crisi dovuto al loro essere coppia o sentirsi “coppia diversa”.

Ciò nella quotidianità può portare diverse difficoltà alle quali si aggiunge la “vergogna” che molti omosessuali provano nel contattare un professionista temendo di non essere capiti o peggio di sentirsi da lui giudicati (niente di più lontano dalla realtà!).

I problemi più comuni riguardano:

  • relazioni difficili con la famiglia d’origine propria o del partner, dovute soprattutto al processo di espressione della propria identità omosessuale e a ciò che questo comporta;
  • sentirsi “costretti” a vivere in modo clandestino agli occhi di parenti ed amici, oltre all’ambito lavorativo;
  • avere difficoltà a negoziare i ruoli all’interno della relazione: chi gestisce il denaro? Chi prende le decisioni? Chi gestisce il potere ? E soprattutto, chi porta fuori la spazzatura?
  • delusioni passate non superate;
  • diverso grado di accettazione della propria omosessualità da parte dei singoli partner.

Il percorso durerà circa 15-20 sedute a cadenza quindicinale (valori indicativi) e anche in questo caso l’obiettivo finale consiste nel risolvere il problema o il conflitto presentato, cambiando le vostre dinamiche di coppia.

Anche in questo caso è possibile che ad un certo punto uno dei due partner decida di effettuare un percorso individuale ma questa è un’altra storia…

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